E’ tempo di Avvento, tempo in cui la Chiesa ci aiuta a ricordare che stiamo aspettando la venuta del Signore. Ma Gesù non è già venuto? Certo, ma ci ha promesso che ritornerà, l’ha promesso agli Apostoli dopo la Resurrezione. Ma quando tornerà? Non sappiamo quando, ma siamo certi che ritornerà e perciò lo aspettiamo.
La liturgia dell’Avvento ci invita ad aspettarlo vegliando e pregando.
All’indomani della chiusura del Giubileo della Misericordia, durante il quale abbiamo sperimentato la gioia del sentirci amati dal Signore e durante il quale abbiamo imparato a mostrare sempre il volto misericordioso di Dio Padre a chi ci è accanto, vogliamo, come ci ha esortato Papa Francesco nella Misericordia et Misera “guardare avanti e comprendere come continuare con fedeltà, gioia ed entusiasmo a sperimentare la ricchezza della misericordia divina”.
Da qui lo slogan che ci deve accompagnare in questo tempo di Avvento e di Natale: “Nell’attesa della sua venuta scegli il bene con gioia”.
Cosa significa scegliere il bene, se non seguire Gesù. E’ l’incontro con Lui che ci cambia la vita e ci riempie di gioia.
Per questo la Preghiera individuale, in famiglia e nella comunità parrocchiale, oltre la celebrazione Eucaristica domenicale debbono essere appuntamenti normali nella nostra vita. Il procurare giorni felici a tutti, attraverso relazioni autentiche e gesti concreti di condivisione, di consolazione e di misericordia, come ci ha indicato Papa Francesco nella citata lettera apostolica Misericordia et Misera, sono gli altri ingredienti dello scegliere il bene.
Il tutto nella gioia, quella gioia grandissima che provarono i Magi al vedere la stella che indicava la presenza del bambino Gesù, quella stessa grande gioia che l’angelo ha annunciato ai pastori di Betlemme, dicendo:”è nato per voi”.
Interessante a proposito quanto Papa Francesco scrive nella citata lettera apostolica: “Come sono significative anche per noi le parole antiche che guidavano i primi cristiani: «Rivestiti di gioia che è sempre gradita a Dio e gli è accetta. In essa si diletta. Ogni uomo gioioso opera bene, pensa bene e disprezza la tristezza […] Vivranno in Dio quanti allontanano la tristezza e si rivestono di ogni gioia».[ Fare esperienza della misericordia dona gioia. Non lasciamocela portar via dalle varie afflizioni e preoccupazioni. Possa rimanere ben radicata nel nostro cuore e farci guardare sempre con serenità alla vita quotidiana.
In una cultura spesso dominata dalla tecnica, sembrano moltiplicarsi le forme di tristezza e solitudine in cui cadono le persone, e anche tanti giovani. Il futuro infatti sembra essere ostaggio dell’incertezza che non consente di avere stabilità. È così che sorgono spesso sentimenti di malinconia, tristezza e noia, che lentamente possono portare alla disperazione. C’è bisogno di testimoni di speranza e di gioia vera, per scacciare le chimere che promettono una facile felicità con paradisi artificiali. Il vuoto profondo di tanti può essere riempito dalla speranza che portiamo nel cuore e dalla gioia che ne deriva. C’è tanto bisogno di riconoscere la gioia che si rivela nel cuore toccato dalla misericordia. Facciamo tesoro, pertanto, delle parole dell’Apostolo: «Siate sempre lieti nel Signore» (Fil 4,4; cfr 1 Ts 5,16)”(Misericordia et Misera, 3)
E l’augurio che intendo fare a tutta la comunità per questo tempo forte di Avvento e di Natale.
Don Pino