Il 5 luglio, per la comunità polistenese, è una data da non dimenticare. Il 5 luglio 1971, infatti, un commando di banditi, nel corso di una rapina, trucidò all’interno della Banca Popolare il direttore (Pasquale Valensise) e tre impiegati (Francesco Scarano, Francesco Jemma e Giovanni Garcea).
Nel cinquantesimo anniversario di quel triste giorno, la città ha voluto fare memoria dell’eccidio della Banca Popolare e rendere omaggio alle vittime.
Momento centrale delle celebrazioni del cinquantesimo anniversario della strage, l’Eucarestia, nella nostra Chiesa parrocchiale, presieduta dal nostro Vescovo, Mons. Francesco Milito, alla presenza delle autorità cittadine e dei familiari delle vittime.
L’Estate Ragazzi si è voluta inserire a pieno titolo nelle manifestazioni del cinquantesimo della strage, dedicando tutte le iniziative della giornata alla memoria con l’obiettivo di trasmettere alle nuove generazioni il senso del dovere, indispensabile per la costruzione del bene comune.
Al mattino i giovani animatori hanno partecipato all’Eucarestia, presieduta dal Vescovo e alla cerimonia della scopertura della lapide.
Al pomeriggio a gruppi, bambini e animatori, si sono recati “in pellegrinaggio” al luogo dell’eccidio, oggi sede del Centro Il Samaritano. Qui hanno potuto ascoltare dalla viva voce dell’unico superstite alla strage, Mimì Lazzaro il racconto commosso di quel giorno e capire l’importanza della memoria in funzione dell’impegno per promuovere e vivere la cultura della non violenza e per costruire un noi collettivo. Il tutto a conferma di quanto siano importanti le parole incise sulla lapide: “5 luglio 1971-5 luglio 2021: Non si può, non si deve dimenticare. Vivere è ricordare”.