Un segno forte di condivisione e di pace è stato vissuto dalla nostra comunità parrocchiale il giorno di Santo Stefano: il tradizionale pranzo di Natale nella Chiesa della Santissima Trinità – Santuario Maria SS. dell’Itria.
Un’esperienza ormai quasi ventennale che ancora una volta ha visto la nostra comunità non organizzare un pranzo per gli ultimi ma un sedersi a tavola con gli ultimi.
Quest’anno ci siamo seduti a tavola con alcune persone che vivono il dramma della solitudine; i ragazzi della Casa per malati di AIDS di Castellace, accompagnati da don Emanuele Leuzzi ed i ragazzi de “la volta buona”- Ali Materne di Cittanova , accompagnati da P. Antonio Cannatà.
Un sedersi a tavola insieme per condividere non solo e non tanto un pasto ma per condividere storie di vita vissuta, belle e meno belle.
Un sedersi a tavola per riscoprirsi una grande famiglia: sia chi, oppresso dalle tante fatiche della vita ha ritrovato per un paio d’ore il sorriso e sia chi, vivendo condizioni di vita accettabili, ha ritrovato la gioia ed il senso profondo della festa .
E così non solo il cibo e la musica, ma soprattutto l’amicizia, la gioia, l’attenzione ad ognuno, sono stati gli “ingredienti” di un momento di festa bello perché pieno di amore.
Un “segno” anche per il nostro territorio perché le nostre città e le nostre comunità siano più umane e vivibili per tutti, perché gli ultimi diventino “nostri amici” per tutto l’anno.
Gente diversa che, attorno ad una mensa si ritrova amica e che si vuole bene: ecco la risposta ad un mondo in cui le guerre sembrano non trovare soluzione e coloro che inneggiano a scontri di culture e religioni animano con slogan populisti i dibattiti.
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