Lo spettacolo finale, in un anfiteatro gremitissimo, conclude la trentacinquesima edizione dell’Estate Ragazzi

C’è una” banalità del male” che genera sempre morte, divisioni e distrugge le comunità. C’è una “banalità del bene” che invece alimenta speranza, profezia e crea comunità.

La storia dell’Estate Ragazzi di Polistena appartiene alla “banalità del bene” di tanti giovani che di generazione in generazione si sono tramessi il testimone.

Sabato sera, con il divertentissimo spettacolo finale, è calato il sipario sulla trentacinquesima edizione, che ha visto oltre cento giovani animatori prendersi cura di circa 450 bambini della scuola dell’obbligo.

Un servizio, un prendersi cura per nulla scontato, se pensiamo anche ai mesi dedicati alla preparazione di questa entusiasmante avventura.

Allo spettacolo finale, una marea di persone per dire grazie alla nostra “meglio “gioventù, ma anche per prendere coscienza che dobbiamo sintonizzarci sempre più sui canali dei giovani. Aprirci all’ascolto dei giovani, metterci a loro fianco e accompagnarli, dare loro spazio, renderli sempre più protagonisti.

È la “banalità del bene” che, testimoniata e trasmessa, continua a creare anche nel nostro territorio comunità libere e responsabili e continua a convincerci sempre più che – come suonava ilo tema dell’edizione di alcuni fa, “raggiungere le stelle si può”.

GRAZIE RAGAZZI!

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