Lo striscione con la scritta “Pace in tutte le terre”, portata dal gruppo dei nostri giovanissimi e giovani ha aperto, la sera di Capodanno, il lungo corteo della trentaseiesima Marcia della Pace di Capodanno, organizzata dalla nostra Parrocchia e dall’Associazione Il Samaritano. Dietro ai giovani, la lunga bandiera dei colori arcobaleno della Pace portata dai bambini della nostra scuola calcio, la SELES e quindi il nostro gruppo Scout con la Croce di Cutro, ricavata dai resti del barcone naufragato il 26 febbraio 2023 e recuperati dal nostro Parroco sulla spiaggia di Steccato di Cutro.
A seguire, il Vescovo, i Sindaci, oltre mille persone con le fiaccole in mano che, come ha ricordato don Pino all’inizio della manifestazione in Duomo, da credenti e da cittadini hanno scelto di camminare assieme, segno di solidarietà e vicinanza alla povera gente in fuga dal terrore e dalla miseria, per rompere lo “schema della guerra”, che ancora una volta ci viene imposto, chiedere l’immediato cessate il fuoco in Medio Oriente, fermando la strage degli innocenti e dare voce, invece, alle vittime di tutte queste sofferenze, denunciare le mostruosità che si susseguono e i pericoli enormi che incombono, difendere la Costituzione ed i valori su cui sono cresciuti il nostro benessere e le nostre istituzioni democratiche, rinnovare i nostri legami di solidarietà e fratellanza universale, dare un corpo nuovo alla domanda di cambiamento, trasformare il futuro, a partire dal nostro territorio.
La manifestazione è iniziata appunto all’interno di un Duomo gremito di gente, alla presenza di tanti sindaci della Piana e di rappresentati del mondo dell’associazionismo. Qui è stato il nuovo Vescovo della Diocesi, Mons. Giuseppe Alberti, a presiedere la Concelebrazione Eucaristica. Nel corso della sua omelia, il Vescovo, parlando di “appuntamento forte e intenso”, ha voluto ricordare innanzitutto che “la pace è soprattutto nel cuore. Se c’è lì, parte e riesce ad amplificarsi nelle relazioni interpersonali tra noi e poi tra i popoli”. E ancora: “la pace è un valore che unisce tutti; mai abituarsi alle guerre, non facciamo diventare la guerra un video game; la guerra è diabolica, non rassegniamoci alla guerra perché precludiamo il nostro futuro”. A proposito delle parole di Papa Francesco che nel suo messaggio per la Giornata “Intelligenza artificiale e Pace” sollecita un dialogo aperto sul significato di queste nuove tecnologie, dotate di potenzialità dirompenti e di effetti ambivalenti, il Vescovo Alberti ha chiesto di “orientare la scienza e la tecnologia moderna per la realizzazione del bene, proprio e degli altri, e per il perseguimento della pace”.
Subito dopo la Celebrazione Eucaristica, la Marcia ha preso il via dal sagrato del Duomo e dopo aver attraversato le vie principali della città, si è conclusa in piazza della Repubblica, dove è intervenuto per una breve testimonianza don Giuseppe Sgambetterra, giovane sacerdote della nostra diocesi che vive in Terra Santa per motivi di studio. È stato condiviso anche un appello per il “cessate il fuoco” in Medio Oriente ed in Ucraina e prima del saluto conclusivo del Vescovo. Simbolicamente sono state distrutte le armi giocattolo consegnate a don Pino dai bambini dell’Iniziazione Cristiana nel corso della Novena di Natale.