Oltre 150 persone, giorno di Santo Stefano, si son ritrovati nella Chiesa della Santissima Trinità Santuario di Maria Santissima dell’Itria, per continuare la tradizione quasi trentennale del pranzo di Natale organizzato dalla nostra comunità Parrocchiale;; un pranzo, come ama sottolineare il nostro Parroco don Pino Demasi non “per” ma “con” chi stenta a camminare. È la solidarietà – continua don Pino – che diventa condivisione. Il tutto, volutamente, in Chiesa dove si spezza la Parola ed il Pane Eucaristico; un gesto che rimarrebbe monco se poi non si è capaci di dare continuità nell’esistenza quotidiana spezzando la propria vita con gli altri e soprattutto con gli ultimi
Tante le presenze a questo momento conviviale di festa: il nostro Parroco, il Parroco della Parrocchia del Rosario, don Fortunato Sciglitano, don Giovanni Rigoli ed il diacono Domenico Alampi, in atto collaboratori della nostra Parrocchia, alcune famiglie della parrocchia al completo, un cospicuo numero di rappresentanti del consiglio pastorale e dei gruppi parrocchiali. A dare il giusto tono alla festa, la graditissima presenza del Vescovo della Diocesi, don Giuseppe Alberti, il quale, nel suo intervento, non ha nascosto la gioia di ritrovarsi a vivere questa esperienza per la seconda volta, dopo la prima dello scorso anno.
Tutti insieme a condividere il pranzo con i ragazzi della Casa per malati di AIDS di Castellace, accompagnati da don Emanuele Leuzzi, i ragazzi de “La volta buona”- Ali Materne di Cittanova , accompagnati da P. Antonio Cannatà, i migranti della “Tenda di Abramo” con il loro responsabile Walter Tripodi, alcune famiglie al completo di diverse nazionalità facenti capo alla Comunità Emmanuel “Il Seme della Speranza” di Scroforio e all’Associazione Il Cenacolo di Maropati con i loro rispettivi responsabili Graziella Larizza e Bartolo Mercuri.
Un sedersi tutti alla stessa tavola per riscoprirsi una grande famiglia: sia chi, oppresso dalle tante fatiche della vita ha ritrovato per un paio d’ore il sorriso e sia chi, vivendo condizioni di vita accettabili, ha ritrovato la gioia ed il senso profondo della festa.
Un sedersi alla stessa tavola che diventa, come ha sottolineato il Vescovo Alberti, una proposta alla nostra società ed in particolare al nostro territorio per costruire comunità sempre più accoglienti e fraterne.
La Pace, ha continuato Mons. Alberti, si costruisce infatti partendo da piccoli segni come questo. Grazie a questo spirito di condivisione e di festa si costruisce ogni giorno la fraternità. In questo senso o è Natale tutti i giorni o non è Natale.