Trent’anni fa una pallottola vagante della ‘ndrangheta uccideva il professore Giuseppe Rechichi. Nel trentennale di quel tragico giorno, la omunità tutta della città ha voluto rendere omaggio a questa vittima innocente della criminalità organizzata uccisa il 4 marzo del 1987 durante lo svolgimento del suo servizio di vicepreside presso l’istituto Magistrale di Polistena.
Una serie di manifestazione per “restituire” soprattutto ai giovani la memoria.
Di seguito, la cronaca dei due giorni negli articoli di Attilio Sergio sulla Gazzetta del Sud.
Attilio Sergio 04 marzo 2017
POLISTENA – La giornata di ieri (4 marzo 2017), è iniziata in via Lombardi, all’altezza dell’ufficio postale, davanti a quell’albero in cui la mattina del 4 marzo 1987 il prof. Giuseppe Rechichi cadde colpito a morte da un proiettile vagante sparato da mano mafiosa nel corso di un attentato a cui era completamente estraneo, con la “restituzione della memoria”. La città ha vissuto un’altra intensa giornata di iniziative promosse dall’associazione culturale antimafia “Giuseppe Rechichi” onlus, presieduta da Giovanni Laruffa, e patrocinate dal Comune, dal Liceo Rechichi e dalla locale filiale del Monte dei Paschi. In via Lombardi, si è dato vita ad un concentramento di autorità, studenti, ex studenti, docenti e cittadini, conclusosi con la deposizione di una corona d’alloro offerta dal Liceo Rechichi. Un momento di raccoglimento aperto da don Pino Demasi e che ha visto le testimonianze di Filippo Ascrizzi, già docente del Magistrale, di Maria Carmela Furfaro e Sabrina Distilo, alunne del prof. Rechichi. Se il primo cittadino Michele Tripodi ha auspicato “una nuova resistenza che veda protagoniste le nuove generazioni”, il sindaco di Oppido Mamertina, Domenico Giannetta, ha sottolineato come da un momento di dolore si è riusciti non solo a fare memoria, ma soprattutto a creare condizioni per l’affermazione della legalità. Michela Fabio, delegata del prefetto Michele di Bari, ha invitato i ragazzi a restare per cambiare. Il vescovo Francesco Milito ha definito il prof. Rechichi un uomo che ha seminato bene, sottolineando il bisogno della memoria per celebrare la vita nel nome del Signore. Il secondo momento in Duomo, con la Messa celebrata dal vescovo Francesco Milito. Al termine della funzione religiosa, la consegna dei premi del concorso rivolto agli studenti degli istituti superiori di secondo grado del comprensorio. Il primo premio è andato a Federica Leandro(5 D Liceo Rechichi), il secondo premio a Michela Piccolo(4 G Itis Polistena), il terzo premio ad Alessia Fazzari(5 C Liceo Rechichi). Sono stati anche consegnati i premi di studio agli studenti(Matilde Bruzzese, Alessandra Maria Crea, Vincenzo Calderazzo, Veronica Loiacono, Francesca Pronestì ed Eleonora Panetta) del Liceo Rechichi che durante l’anno scolastico 2015-2016 hanno conseguito le migliori medie. La mattinata si è conclusa con “La marcia della legalità”. Sul sagrato del Duomo si è formato un corteo aperto dallo striscione degli studenti del Liceo Rechichi con su scritto “L’istruzione è il peggior nemico della mafia”, che ha raggiunto via Trieste dove dinnanzi alla stele in cui son impressi i nomi delle vittime innocenti delle mafie, è stata deposta una corona d’alloro offerta dall’Amministrazione comunale.
Attilio Sergio 05 marzo 2017
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