Il luogo della Mensa Eucaristica che si trasforma per qualche ora nel luogo della condivisione e del mangiare insieme. Anche quest’anno, come da oltre quindici anni, il giorno di Santo Stefano, si è ripetuto alla Chiesa della Santissima Trinità il pranzo di Natale della nostra comunità parrocchiale.
Cittadini comuni, migranti della tendopoli di San Ferdinando, migranti che vivono nella nostra città, i ragazzi ed i volontari de Il Samaritano, del “Coloriamo l’Arcobaleno” e del servizio civile; sacerdoti, suore, operatori pastorali della Parrocchia, i giovanissimi …tutti insieme …una grande famiglia … seduti o a servire allo stesso banchetto.
Il tutto, preceduto da una mobilitazione generale della comunità parrocchiale che, sollecitata dai volontari de Il Samaritano, ha voluto rispondere ancora una volta con grande generosità.
Non il pranzo per i poveri, dunque, ma il pranzo della Comunità, della grande famiglia parrocchiale, di chi riesce a camminare da solo perché sta bene economicamente o in salute e di chi invece stenta a camminare perché non sa come sbarcare il lunario o perché è pieno di acciacchi, di chi gode di diritti e di chi i diritti gli vengono negati, di chi è giovane e di chi è meno giovane.
“Il pranzo è diventato ormai un momento importante per la nostra comunità – ha detto Giuseppe Politanò, responsabile del Centro polifunzionale Padre Pino Puglisi – dove tutte le realtà parrocchiali contribuiscono. E’ il “noi” che vince, mettendo insieme le forze e l’essere umano al centro dell’agire quotidiano. Tutto questo si inquadra in un impegno che dura 365 giorni e ci riconcilia con quello che è il messaggio del Natale”
Un’esperienza forte che non può non lasciare il segno nella vita di ogni giorno.